Fritto Misto all’Italiana

foto di Michele Coppari

Così Pasolini titolava uno dei capitoli di “Comizi d’amore”, viaggio-documentario sugli italiani del boom e sul loro rapporto con l’amore, la sessualità. Visita atenei, cantieri, spiaggie, piazze, bordelli e lo spaccato d’Italia che ne emerge è, pur nella crescente omologazione dei costumi, estremamente variegato tanto da ricordare allo scrittore una frittura mista, all’italiana appunto.

“Ci sono certi pazzi che guardano le facce della gente e il suo comportamento” scrive quasi dieci anni più tardi lo stesso Pasolini, “ma non perchè epigoni del positivismo lombrosiano..perchè sanno che la cultura produce dei codici; che i codici producono il comportamento e che il comportamento è un linguaggio; e che in un momento storico in cui l linguaggio verbale è tutto convenzionale e sterilizzato (tecnicizzato), il linguaggio del comportamento (fisico, mimico) assume una decisiva importanza”.
Questo lavoro vuole prendere le mosse da queste riflessioni quanto mai attuali sugli italiani e sul loro comportamento in questo caso particolare come turisti. Isolando gli “attori” dalla calca attraverso una luce diretta, “finta”, abbiamo cercato di restituire loro la dignità di un racconto personalissimo, al di là della retorica vacanziera e del grottesco.